Buon 2019
Benedizione dello Spadino
Benedizione dello Spadino
La cerimonia, semplice nello stile ma piena di significato, mantiene fede alla tradizione dell'affiliazione accademica quale monito a seguire i valori fondanti di onestà , lealtà , professionalità , responsabilità , senso del dovere e spirito di sacrificio, riproponendoli quali costanti principi di riferimento. Il rito trae origini da una tradizione antichissima che completa l'investitura ufficiale del cadetto il quale consacra davanti a Dio la fedeltà agli alti valori e ai principi che ispirano questa scelta. Dello spadino, si dice che colui (o colei) che lo estrae dal fodero, è legato sentimentalmente in maniera inscindibile al cadetto. Da qui l'usanza di far sfoderare lo spadino la prima volta alla madre e, da quando le accademie sono aperte al personale femminile, al padre; figure che certamente non tradiranno mai l'allievo. Con la richiesta di benedizione dello spadino l'allievo Ufficiale pone nelle mani di Dio la sua vita e chiede al Padre Celeste che l'arma ricevuta possa essere utilizzata unicamente per la difesa della vita umana e per il rispetto dei valori fondanti la dignità e la sicurezza di tutti gli uomini, e che lo Spirito Santo protegga e sorregga per sempre la vita del futuro Ufficiale. |
La Preghiera del Cadetto
Dio dei cieli, Principe della pace, datore di ogni dono perfetto, ascolta la mia preghiera. In quest'ora solenne per la mia giovane vita, a Te con fiducia affido il mio cuore, la mia volontà , la mia mente. Trepido Ti chiedo di benedire questo mio "spadino", perché possa essere sempre e solo simbolo di difesa e di protezione. Fa che giammai un'arma possa servirmi per l'offesa e il sopruso. Fa che il dialogo, leale e perseverante, possa stemperare ogni umana contesa. Fa che la pace sia da tutti vissuta come fondamento del bene. Fa che la vita sia sempre accolta e difesa come il dono più grande e più prezioso. Per questo Ti chiedo che questo "spadino" da Te benedetto, mi insegni ad operare nell'ordine e nella legalità per il bene di tutti. |
Natale 2019 - Benedizione dello Spadino
dell'Allieva Beatrice
Scuola Militare della Marina a Venezia
Recita di Natale - 2018
Natale ti mette le ali
Miky è l'angelo del presepio, quello che stava sempre immobile, attaccato alla capanna. Lui ha un grande sogno: diventare un angelo vero! La sera della vigilia di Natale chiede il permesso di andare fuori per una passeggiata all'aria aperta, a vedere le stelle, e San Giuseppe gli accorda la libera uscita, a patto che torni in tempo per la mezzanotte. Miky e tre suoi "colleghi" - due pastorelli e una contadina - , si avventurano così nella città . Ma a causa del traffico dei fari delle automobili, dei lampioni e delle luci dei negozi, ben presto scoprono che su nel cielo non si vede proprio niente, nemmeno una stellina. Peloso e Ponpon, rispettivamente un cane randagio e un gatto di casa, grandi amici, si accorgono di loro li guidano verso la periferia. E qui, finalmente, ecco le stelle! Ce n'è una più luminosa delle altre, che corre in alto e sembra fermarsi sopra una baracca di lamiere, abitata da una giovane coppia. |
All'improvviso un vagito: qui c'è un bambino appena nato! Ma i genitori sono talmente poveri che non hanno niente da dargli. Miky e i suoi amici del presepio guardano i loro doni, quelli destinati al bambinello. Certo, San Giuseppe si arrabbierà ... ma decidono lo stesso di lasciare panni di lana, formaggio e pane alla famiglia povera. Quando a mezzanotte tornano al presepio... sorpresa! I loro regali sono là , davanti alla capanna: perchè quello che hanno donato a chi ne aveva bisogno, lo hanno donato a Gesù. E le sorprese non sono finite. Il sogno di Miky viene esaudito: diventa un angelo vero e sempre potrà volare nel cielo giocando con le stelle.
Questa è la storia di Natale ti mette le ali, un tenero e simpatico spettacolo con sei canzoni piene di ritmo, allegria e atmosfera coinvolgenti. Un'idea per festeggiare il Natale insieme ai bambini dell'oratorio ed incoraggiare valori di solidarietà , amicizia, accoglienza attraverso la magia e la poesia del teatro e della musica. |
Il Senso del Presepe
Perchè il Cristiano fa il Presepe?
Il presepe rappresenta una delle forme che sono utilizzate dalle comunità per rivivere il mistero dell'incarnazione e della nascita di Gesù e che può diventare un'occasione per la trasmissione della fede. Benedetto XVI disse: "il Presepe ci aiuta a contemplare il mistero dell'amore di Dio che si è rivelato nella povertà e nella semplicità della grotta di Betlemme. San Francesco d'Assisi fu così preso dal mistero dell'Incarnazione che volle riproporlo a Greccio nel Presepe, divenendo il tal modo iniziatore di una lunga tradizione popolare che ancor oggi conserva il suo valore per l'evangelizzazione" La tradizione attribuisce a Francesco d'Assisi la diffusione del presepio. Nel 1223 a Greccio presso Rieti, Francesco chiese a Giovanni Velita, Signore di Greccio, di disporre nei suoi boschi, di una mangiatoia piena di fieno, un asino e un bue vivi, e nel pieno della notte fece suonare le campane. Accorse la gente dei villaggi e assistette piena di riverenza alla messa, non celebrata dal santo che per somma umiltà non aveva mai voluto essere consacrato sacerdote ed era solo diacono, ma da vescovo Ugolino. Francesco cantò e spiegò commosso il vangelo. |
La Chiesa ha sempre dato importanza ai segni, soprattutto liturgico sacramentali, sorvegliando però che non sconfinassero in una sorta di superstizione. Alcuni gesti furono incentivati perché ritenuti adatti per la diffusione dell'annuncio evangelico e tra questi si segnala proprio il presepio nella cui semplicità indirizza tutto alla centralità di Gesù.
Proprio per la sua plasticità il presepio si presta a rappresentazioni in cui il particolare può diventare segno della concretezza della quotidianità della vita. E proprio tali particolari della vita umana - i vestiti dei pastori, le pecore che brucano l'erba, il fanciullo attaccato alla gonna di mamma, le arti ed i mestieri raffigurati da Fabbri, Calzolai, Donne al focolare intente a cucinare, ecc. ecc.- sono stati rappresentati anche come ulteriori indizi del realismo cristiano che scaturisce proprio dall'Incarnazione. Il senso di quanto detto è stato sapientemente espresso dal Sig. Massimo Sposito che da anni realizza meravigliosi presepi nella Parrocchia della SS. Trinità in Civitavecchia. |