Carnevale 2017 alla SS. TrinitÃ
Carnevale 2017 Festa ed Allegria alla SS. Trinità Il Gruppo Oratorio ha animato al festa di carnevale 2017- Presenti oltre 130 bambini. |
Sabato 25 febbraio 2017 alle ore 16:30 si è svolta la festa di Carnevale 2017. I ragazzi del Gruppo Oratorio, mascherati da "Banda Bassotti" hanno dato il via alla poderosa festa che nel corso del pomeriggio ha visto la presenza di oltre 130 bambini. L'evento ha visto la partecipazione dei bambini che hanno sostenuto alcune prove (giochi) dopo essere stati divisi in tre squadre: Qui, Quo e Qua. Inoltre inoltre innumerevoli sono stati i balli coreografati dalle "...Bassottine" Tutti i bambini presenti dopo essersi scatenati nei vari balli, hanno potuto gustare una meravigliosa merenda, per prepararsi al "meglio" alla sfilata sotto gli occhi attenti di una attenta giuria che ha poi decretato la vittoria per le due mascherine "più belle e divertenti". | Qual'è la tradizione del Carnevale? Il carnevale è una festa che si celebra nei Paesi di tradizione cattolica. I festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi; in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante del carnevale è l'uso del mascheramento. La parola carnevale deriva dal latino carnem levare ("eliminare la carne"), forse influenzata anche dal latino vale (quasi fosse "carne, addio!"), poiché indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. I festeggiamenti maggiori avvengono il Giovedì grasso e il Martedì grasso, ossia l'ultimo giovedì e l'ultimo martedì prima dell'inizio della Quaresima. In particolare il Martedì grasso è il giorno di chiusura dei festeggiamenti carnevaleschi, dato che la Quaresima inizia con il Mercoledì delle ceneri. |
I Re Magi
La Storia dei Re Magi Tra vangelo e Tradizione Solo il Vangelo di Matteo ne parla ma senza descriverli. La tradizione ha aggiunto i dettagli. |
Solo un Vangelo ne parla, quello di Matteo: "Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: "Dov'é il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo"... Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Effettivamente non si parla di cammelli, per esempio, e nemmeno di re; non si dice che li guidava una cometa, ma soltanto una stella senza coda; e dei nomi di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre non c'é traccia, per non parlare del fatto che uno dei tre fosse di pelle nera. Anzi, a dir la verità , leggendo per benino il Vangelo non troverete mai che i misteriosi personaggi venuti da Oriente erano tre... E allora? Tutte favole, tutte invenzioni? Di sicuro tra la storia narrata in parole stringate da Matteo e quella che noi conosciamo ci sono varie differenze; però, se osserviamo bene, si tratta di particolari che la tradizione ha aggiunto proprio perché non riusciva a spiegarsi il racconto tanto misterioso secondo il quale personalità ricche e potenti giungono da molto lontano per adorare (addirittura!) un neonato sconosciuto e poverissimo... Ma allora chi sono davvero questi magi? Nell'antichità greca si definivano "magi" alcuni saggi della Persia, molto esperti in astronomia (infatti hanno saputo "seguire" il movimento di una stella fino a Gerusalemme); | questi sapienti però non erano soltanto scienziati ma anche un poò sacerdoti: soltanto loro sapevano interpretare certi "segni" che vedevano nel cielo come profezie oppure annunci di sciagure e per questo erano molto ascoltati dal popolo, che chiedeva loro di prevedere il futuro. Può darsi dunque che alcuni di tali studiosi, avendo scoperto qualcosa di insolito tra le costellazioni e dopo aver consultato i libri sacri che ne parlavano in collegamento con la nascita di qualche sovrano o condottiero, siano partiti "da oriente" per essere i primi a incontrarlo e a rendergli omaggio: magari per farselo amico, in vista della sua futura importanza. E che cosa si porta a una personalità destinata a essere grande e potente? Ovviamente dei doni degni di un re: uno scrigno d'oro - appunto -, incenso come profumo e mirra, un costoso unguento che a quei tempi si usava per guarire le malattie o curare le ferite. |
Pastorella di Natale
Tradizione Natalizia La Pastorella di Natale Gruppo del Coro SS Trinità |
L'usanza di allietare il Natale con il suono di antichi motivi pastorali è diffusa un po' dovunque ed in particolare nel Lazio. A Roma i "biferari" abruzzesi e ciociari che suonavano la "novena di Natale" erano difficilmente dimenticati nei diari dei viaggiatori stranieri e Stendhal li definisce "detrattori della musica e disturbatori della quiete notturna". Vestiti con un pittoresco costume, scendevano dalla montagna il 25 novembre, festa di Santa Caterina, a due a due oppure a tre a tre: uno suonava la "bifera" (piffero o cennamella), l'altro la zampogna e il terzo cantava canzoni inintelligibili per le strade e nelle case. Anche a Civitavecchia, nei tempi andati, era radicata questa usanza e si ha memoria che sul finire dell'Ottocento si esibivano abitualmente due "biferari" della zona di Terni con tanto di ferraiolo e cappello da brigante, che girovagavano dal mattino all'imbrunire soffermandosi davanti a tutte le madonnelle. La sera con due soldi mangiavano un piatto di minestra di fagioli nell'osteria di Pataccò e finite le feste ritornavano al paesello nativo con un gruzzolo bastante ad affrontare il resto dell'inverno. Un'altra caratteristica nota di colore del vecchio Natale civitavecchiese era costituita dai "paranzellari" che, accompagnandosi con le "gnacchere" e le caccavelle, cantavano nenie tipicamente napoletane. | "Biferari" e "paranzellari" sono scomparsi ma a Civitavecchia c'é un'altra antica tradizione popolare natalizia che conserva tutta la sua forza spirituale: la "Pastorella", nome con il quale è indicato un complesso musicale composto da circa venti elementi che nella notte tra il 23 e il 24 dicembre di ogni anno gira per la città diffondendo canti natalizi. Anche per questo Natale 2016, il gruppo del coro della Parrocchia SS Trinità con i bimbi del catechismo hanno voluto mantenere viva la tradizione della nostra città . Per questo il gruppo è partito dalla chiesa ed intonando le decine di canzoni natalizie, con la immancabile "Tu scendi dalle Stelle", hanno cantato per tutte le vie del quartiere augurando un Sereno Natale a quanti incuriositi si affacciavano dalle loro abitazioni. |
Piccola Cometa
Piccola Cometa Recita di Natale 2016 e Saggio di Chitarra |
Domenica 18 Dicembre 2016: I bambini dell'Oratorio della Parrocchia della SS. Trinità di Civitavecchia hanno augurato a tutti noi un Sereno e Santo Natale grazie alla loro esibizione teatrale. Lo spettacolo è stato anticipato dalla graziosa esibizione dei ragazzi del corso di chitarra, con il loro saggio di fine anno. Salvatore e Valerio sono stati veramente contenti del risultato raggiunto dai loro "discenti". | Anche Laura, Sara e Luna sono state estremamente soddisfatte dal risultato espresso dai bambini del Teatro "Piccoli". La storia che è stata messa in scena è liberamente tratta da "La piccola cometa" di Michele Paulicelli e Francesco Trotta, edizioni Paoline, è ambientata nel firmamento, dove le stelle si mettono in gara su chi tra loro sarà scelta per annunciare la nascita di Gesù. Forse toccherà a Etoile, la stella più bella e più chic? O ad Archibald, quella più precisa e puntuale? O a Big Jim, la stella più forte e muscolosa? Nessuna delle tre: alla fine la scelta cadrà su una piccola stella con la coda, un'umile cometa, proprio la stellina del cielo meno appariscente. |